Il difficile percorso delle leggi per il benessere animale , inizia in tempi recenti con la legge del 2 Dicembre 2021 che sanciva lo stato di “esseri senzienti” per gli animali da compagnia e selvatici, garantendo maggiori tutele anche in caso di separazione, divorzio e pignoramento dei beni , con il riconoscimento per gli animali dello status di “esseri viventi dotati di sensibilità“; grazie all’introduzione di questa nuova legge, infatti, gli animali domestici non potevano più essere sequestrati, abbandonati, maltrattati o allontanati dai loro compagni umani, anche in caso di divorzio o separazione.
In quest’ultimo caso in particolare, e’ stata introdotta la possibilita’ di ottenere la custodia condivisa con la divisione anche dei costi per le loro cure .
Tale legge , effettiva dal 5 Gennaio 2022, modificava il codice civile cambiando la natura giuridica di cani e gatti che venivano ritenuti soggetti titolari di protezione legale.
Questo successo ha portato nei mesi scorsi ad una nuova legge che purtroppo è rimasta un successo parziale , gettando un’ombra sul processo di evoluzione animalista che la Spagna sta vivendo negli ultimi decenni.
Malgrado le proteste delle associazioni animaliste con cortei e manifestazioni che hanno coinvolto una fetta consistente della popolazione, la nuova legge sul benessere animale approvata in questi ultimi giorni dal Congresso dei deputati spagnoli , pur introducendo maggior tutela agli animali da compagnia (anagrafe con obbligo di microchip anche per i gatti domestici e divieto di acquisto nei negozi con limitazione dell’allevamento a soggetti iscritti all’albo degli allevatori di animali da compagnia , norme sul benessere nella custodia degli animali da compagnia, il divieto di spettacoli che provochino angoscia , dolore o sofferenza, l’obbligo di un corso gratuito per i possessori di un cane, punizione per l’abbandono considerato come reato grave e punibile con sanzioni fino a 50000 Euro, regole sulla macellazione e sulla eutanasia)
ha lasciato fuori dal campo applicativo della legge i cani da caccia che evidentemente non hanno diritto ad alcun tipo di protezione e tutela continuando ad essere considerati oggetti e come tale alla merce’ del proprietario: si parla di migliaia e migliaia di cani quali setter, bodegueros, breton e, piu’ di tutti, i levrieri da caccia che sono vittime alla fine dell’anno venatorio, di abbandoni, torture, morti raccapriccianti che non saranno non solo punite ma nemmeno riconosciute come reato essendo equiparati a meri oggetti quindi senza uno status giurudico di tutela.
Le due correnti del governo, in particolare il Partito Socialista, ha approvato questa legge “monca“ per il timore di perdere i voti degli elettori delle zone rurali; infatti l’industria venatoria vale circa 5 miliardi di Euro all’anno, con una forte lobby che rappresenta 337000 cacciatori spagnoli.
I cani da caccia quindi non saranno soggetti a controlli veterinari specifici, nè limiti di eta’ per l’utilizzo così come i cani da soccorso; escluso anche, come ovvio, il tema della corrida. Saranno invece vietati i combattimenti fra galli, con buona pace dei tori da corrida.
Un accenno lo merita anche la situazione dei greyhound nei paesi anglosassoni, Irlanda per prima.
Anche loro sono considerati “animali di serie B”, tenuti non nelle case ma giornate infinite in box che spesso sono gabbie fatiscenti all’aperto da cui escono solo per allenarsi e gareggiare.
Alla fine del periodo di attivita’, che puo’ anche essere molto breve se un cane pur giovane con è redditizio, coloro che sopravvivono agli incidenti nei cinodromi, vengono
“smaltiti“ in diversi modi modi: i pochi fortunati tramite volontari e associazioni rescue che si autofinanziano finiscono nel circuito delle adozioni che spesso nei paesi di origine è difficile proprio per la concezione del levriero come cane da reddito, come un cavallo o un bovino.
I meno fortunati finiscono nel pound che nulla è se non il gemello delle famigerate perreras spagnole dove gli animali vengono soppressi se non reclamati o adottati. Altri ancora vengono esportati in Spagna, per essere accoppiati con i levrieri spagnoli per migliorarne la potenza o inviati in luoghi come la Cina e il Vietnam dove la concezione di benessere animale non esiste e dove la fine puo’ essere anche in un macello.
Esiste in Irlanda un ente corse che in teoria dovrebbe controllare ma che in passato non è stata in grado di svolgere il compito a cui è preposto: di fatto piu’ di 10000 greyhound all’anno svaniscono nel nulla.
Il cammino per migliorare la condizione di questi poveri cani, passati dalla posizione di privilegiati durante il medio evo in cui vivevano nelle sale dei castelli ed erano trattati con riguardo e rispetto, alla posizione di vittime di incuria, torture e sofferenze di tutti i tipi, è ancora lunga.