Il volontariato in Spagna è molto duro, perché ciò che i volontari devono vivere e vedere praticamente ogni giorno è spesso terrificante. Alla fine del periodo di caccia, il 1 febbraio di ogni anno, i volontari trovano galgo con le zampe spezzate ai bordi delle strade, o con il muso legato, così che in entrambi i casi non possano procacciarsi il cibo per sopravvivere. Il galgo per sua natura è abituato a stare nei campi alla ricerca di selvaggina, visto che la caccia alla quale è più o meno abituato consiste nell’essere lasciato per giorni assieme ad altri galgo in riserve di caccia o grandi spazi aperti. Dopo qualche giorno il galguero torna a recuperare i “suoi” cani che devono fargli trovare selvaggina sufficiente per soddisfarlo. Se questo non avviene, il galgo è da scartare. Ma poi, dalla perrera o da una strada, i più fortunati vengono recuperati e successivamente adottati.
Cosa aspettarsi da un cane rescue? Da un qualsiasi cane recuperato da un abbandono, e non solo da un galgo, a volte bisogna aspettarsi l’ANSIA DA SEPARAZIONE.
L’ansia da separazione è tipica di chi ha vissuto per strada, ha dormito al freddo o sotto la pioggia o la neve, di chi ha dovuto difendere un tozzo di pane trovato in un bidone da altri cani affamati nella stessa misura, di chi si è dovuto guardare le spalle da cani più grossi e aggressivi. Una volta che tutto questo è passato, e ci si trova su un comodo divano e magari su un letto di notte, è ovvio che si ha terrore di perdere tutto. Per questo quando l’adottante esce di casa, questo può trasformarsi in un “Oddio mi sta abbandonando…” ed è comprensibile. Ecco come comportarsi per cancellare, con pazienza, questo stress nel galgo, così come in tutti i cani che ne soffrono.
Partiamo dal presupposto che i cani sono molto intelligenti ma non parlano nè capiscono le nostre parole, anche se comprendono benissimo il tono della nostra voce. Dobbiamo allora abituarli al fatto che usciamo ma torneremo, scompariamo, ma riappariremo; quindi dobbiamo farlo un po’ per volta, abituandolo a 5 minuti di assenza, poi a 10, poi a 15 ecc. e, super importante, dobbiamo uscire senza pronunciare parole come “Torno subito”, “amore arrivo”, “Fai il bravo” magari con vocine stridule…. Si apre la porta e si esce, si sta fuori 5 minuti e poi si rientra. Al rientro ancora nessuna vocina stridula (!!) e frasette carine, aspettate qualche minuto e poi fate le coccole al cane che vi starà studiando.
Fate questo per qualche giorno, poi aumentate il tempo in cui restate fuori casa, fino a quando potrete tranquillamente stare assenti per tempi lunghi (nel rispetto delle sue necessità fisiologiche…). Se volete, per i primi tempi, lasciate nella loro cuccia una vostra maglietta usata, che abbia il vostro “odore”, questo li calmerà.
Perché arrivare ad una situazione senza ansia da stress? In primis perché il cane sta meglio senza ansia e anche per evitare che faccia danni, a volte importanti, in casa. Sappiamo di cani che hanno tolto l’imbottitura a divani, hanno rosicchiato mobili e porte blindate o, peggio, si sono morsicati fino a sanguinare. Non è solo dei galgo, ma di tantissimi cani salvati da situazioni precarie. Abbiate pazienza, se il vostro cane ne soffre, non è un male incurabile, e il metodo sopra descritto non ha mai fallito.